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4 campanelli d’allarme che ti fanno capire che è tempo di cambiare server

Per mantenere l’infrastruttura IT performante, si sa, è essenziale aggiornare le componenti. Nonostante questo sia scontato, spesso bisogna fare i conti con il budget a disposizione. Quindi, prima di prendere qualsiasi decisione, è lecito capire se effettivamente è tempo di sostituire il server.
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4 campanelli d’allarme che ti fanno capire che è tempo di cambiare server

Roberto Agostini

Sostituire il server o continuare a “resistere” con quello attuale?

È ormai da tempo che ti sei reso conto che il tuo PC in azienda non funziona più come una volta, i tuoi collaboratori si lamentano per la lentezza del gestionale e questi rallentamenti spesso influiscono anche sulla produzione. Stai continuamente spendendo soldi nell’aggiornamento di periferiche e componenti varie del server ma non basta… e sai perché? Un server non più così nuovo va incontro ad un periodo più o meno lungo in cui può essere aggiornato e le cui componenti possono essere riparate, fino a raggiungere un punto tale in cui ogni altro aggiornamento ha come risultato un lieve miglioramento a fronte di una spesa notevole. Come sapere se è tempo di cambiare server? Ci sono 4 campanelli d’allarme che ti suggeriscono che è il momento giusto per considerare un cambio del server piuttosto che continuare a fare affidamento su quello vecchio.

Quanto sono lunghi i tempi di risposta del server?

Il primo campanello d’allarme è proprio la lentezza. Se le prestazioni hanno subito un rallentamento, significa che i tre elementi chiave che compongono il server (Processore, RAM, spazio disco) non dispongono più di risorse sufficienti per funzionare efficacemente e allungano i tempi di risposta. Il processore non ha più una potenza elaborativa adeguata, la memoria RAM non riesce a “reggere” più programmi e applicazioni contemporaneamente e lo spazio disco sta finendo e ti impedisce di salvare ulteriori dati. Se uno solo di questi componenti non funziona correttamente, essendo strettamente collegati, si innesca, comunque, un processo a catena che colpisce l’intero server.

Quanto tempo è passato dall’ultimo aggiornamento del software?

Una licenza non più supportata e che non ha più ricevuto correzioni e miglioramenti dalla casa produttrice, così come per i pc e gli smartphone, limita le prestazioni e può essere un pericolo per la sicurezza IT. Il problema che può insorgere più di frequente è che la nuova versione del software che devi aggiornare abbia requisiti hardware maggiori o che sia più pesante in termini di risorse hardware necessarie. Man mano che i software diventano più complessi, con più funzionalità, che la quantità di dati immagazzinata cresce e che i requisiti di sicurezza si fanno via via più rigorosi, l’hardware diventa progressivamente arretrato. E anche qui scatta un campanello d’allarme.

Quanto hai speso in manutenzione nell’ultimo anno?

Un server datato implica continui costi di manutenzione e un rischio di rottura più elevati. Il terzo campanello d’allarme è proprio la quantità di soldi che stai spendendo per il tuo server. All’acquisto, la garanzia copre dai 3 ai 5 anni, dopodiché la sua estensione richiede costi diretti per prolungare l’assistenza e la manutenzione da parte del fornitore. A questi si aggiunge il costo maggioritario della corrente: apparecchiature più vecchie non hanno un consumo ottimizzato e necessitano di più elettricità. I costi indiretti sono relativi al fermo produzione: un guasto improvviso rischia di fermare il flusso di lavoro da ore a giorni apportando un danno economico significativo.

Pensi che nuove soluzioni informatiche potrebbero giovare ai flussi di lavoro in azienda?

Non sempre i server tradizionali riescono a soddisfare le nuove esigenze del lavoro: i costi di manutenzione dell’hardware, lo spazio fisico occupato dalla macchina e l’installazione di aggiornamenti ed esecuzione di backup frequenti a carico degli utenti possono non essere più requisiti necessari. Per alcune realtà, infatti, potrebbe avere senso gestire in cloud le applicazioni importanti dell’azienda e tenere in casa tutto ciò che necessita di significative risorse disco, così come trasferire l’intero datacenter in cloud. Anche questo può lasciarti pensare…

Quindi, per mantenere l’infrastruttura IT della propria azienda efficiente e garantire la continuità produttiva è fondamentale che tu ti interroghi su questi 4 campanelli d’allarme per capire se anche per te è arrivato il momento opportuno per cominciare a valutare una nuova soluzione. Questa scelta può risultare anche molto più economica rispetto ad un aggiornamento “forzato” delle componenti ma devono essere fatte una serie di considerazioni alla luce delle dimensioni della tua azienda. Una consulenza informatica di un’azienda esterna specializzata in queste tematiche potrebbe risultare pertanto estremamente preziosa.

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I server non vivono in eterno. Come tutta la infrastruttura Hardware, ogni server è soggetto a un numero di aggiornamenti di valore fino al punto in cui la alta spesa per ogni nuovo intervento non giustifica il limitato miglioramento. In questo caso, ha più senso valutare l’acquisto di un server nuovo ed implementarlo in modo corretto, considerando le ultime architetture esistenti e garantendo l’integrazione con le tecnologie attuali e future.